E' la conseguenza del benessere, globalizzazione o come la si vuole definire , comunque il senso non cambia.
Quando aquistiamo qualcosa mangiamo prima con l'occhio , poi con il portafoglio ed in ultimo per nutrirci.
Scegliamo la merce esteticamente ben fatta senza soffermarci a pensare come mai tempo fa le pezzature, i colori ed il gusto erano diversi.
Questo progresso lo paghiamo due volte: prodotti più costosi, e il nostro organismo che ha necessita di lunghi tempi per assimilarli e cio che non può, speriamo riescano i grandi ricercatori della medicina a riporvi rimedio.
Cosa ci costerebbe mangiare nazionale, sviluppare la piccola vendita diretta, accontentarci della merce di stagione, anche se prima è stata assaggiata da un volatile o un altro vi ha deposto i suoi successori come substrato di sviluppo? Se questi esseri sopravvivono resisteremo anche noi, mentre su superfici precise,intatte e lucide nessuno è rimasto a testimoniarci il propio passaggio, forse...lo faremo noi:
Anche le grandi metropoli hanno una periferia dove il piccolo contadino sopravvie grazie alla vendita minuta e diretta.Unica accortezza non cadere dalla padella alla brace, perchè ci sono coltivatori che seguono la grande onda senza avere le giuste cognizioni agricole, ed è molto peggio.